venerdì 12 febbraio 2010

«Se è successo tutto questo, io non sapevo», sembra avere detto Il sottosegretario alla Protezione civile (e quasi ministro in pectore) Guido Bertolaso alla notizia delle indagini su di lui da parte della Procura di Firenze e degli arresti di personaggi molto conosciuti sia in ambiente governativo che locale. Specie se i nomi sono quelli di Diego Anemone, Somone Rossetti e Claudio Rinaldi, tutti signori molto (ma proprio molto) conosciuti sia al Salaria Sport Village, circolo sportivo di Settebagni nato sulle 'ceneri' del centro sportivo "Banca di Roma" che in molti anni di onesta attività aveva nel curriculum ben altre meraviglie che non gli scandali che hanno riempito le pagine della stampa già da fine 2008.
In carcere per appalti quantomeno sospetti e operazioni disinibite, il gotha della Protezione civile impegnato nelle "grandi opere", come il G8 alla Maddalena (poi passato in corsa a L'Aquila), la ricostruzione post terremoto e quelle piscine per i mondiali di nuoto 2009. Se pensiamo che il concetto di Protezione civile nacque a valle della tragedia di Vermicino (in cui cadde in un pozzo il piccolo Alfredino Rampi e vi morì), a vedere quanto sta accadendo oggi, si sta male. Ma non solo, perché si sta cercando di dare anche una sorta di salvacondotto all'operato di questi personaggi, con la trasformazione in Spa della Protezione civile. Così da non far mettere bocca da nessuno, Corte dei conti in primis.
D'altra parte, bisogna difendersi da questi giudici che - a detta del premier Berlusconi - si dovrebbero vergognare a fare queste indagini e a lanciare siffatte accuse.
Anche e soprattutto questa è l'Italia. Mentre fuori nevica e una bianca coltre prova a coprire le vergogne nazionali.

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