TROVATE QUI E POTETE SCARICARE  LE OSSERVAZIONI DEL COORDINAMENTO DEI COMITATI DI QUARTIERE DEL  MUNICIPIO IV, A CUI HA DATO UN CONTRIBUTO IMPORTANTE ANCHE UN COMITATO  DI TALENTI, IL COMITATO DI QUARTIERE SALVIAMO TALENTI:
ESTREMAMENTE QUALIFICANTI E RILEVANTI ALCUNI DEI PUNTI SEGNALATI:
OBBLIGO DEL COMUNE DI ROMA DI SOTTOPORRE IL PROGETTO A PROCEDIMENTO PARTECIPATIVO
In occasione della assemblea partecipativa del 27 settembre 2011 presso l'I.T.C. Matteucci l'assessore alla Mobilità Aurigemma-in ciò evidentemente mal informato dal suo Dipartimento da Roma-Metropolitane- dichiarava sostanzialmente che il comune non sarebbe stato tenuto a tale procedimento, trattandosi di progetto curato dal Commissario delegato per l'emergenza traffico a Roma, e che si trattava comunque di una concessione dell'amministrazione comunale, sensibile al desiderio di partecipazione della cittadinanza.
Va sottolineato che -come ben documentano le Osservazioni- QUESTO NON E' VERO !
Trattasi infatti di ottemperanza ad una precisa disposizione di legge, in quanto l'art.1 comma 3 dell'Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n.3543/06 recita testualmente che è fatta "salva l'applicazione dell'art. 11 del decreto del Presidente della Repubblica n. 327 del 2001",che a sua volta riporta che "restano in vigore le disposizioni vigenti che regolano le modalità di partecipazione del proprietario dell'area e di altri interessati nelle fasi di adozione e di approvazione degli strumenti urbanistici", fra le quali disposizioni vigenti sulla partecipazione deve essere compreso il 'Regolamento per l'attivazione del processo di partecipazione dei cittadini alle scelte di trasformazione urbana' allegato alla Delibera del Consiglio Comunale n.57 del 2 marzo 2006.
OBBLIGO DEL COMUNE DI ROMA DI SOTTOPORRE IL PROGETTO A PROCEDIMENTO PARTECIPATIVO
In occasione della assemblea partecipativa del 27 settembre 2011 presso l'I.T.C. Matteucci l'assessore alla Mobilità Aurigemma-in ciò evidentemente mal informato dal suo Dipartimento da Roma-Metropolitane- dichiarava sostanzialmente che il comune non sarebbe stato tenuto a tale procedimento, trattandosi di progetto curato dal Commissario delegato per l'emergenza traffico a Roma, e che si trattava comunque di una concessione dell'amministrazione comunale, sensibile al desiderio di partecipazione della cittadinanza.
Va sottolineato che -come ben documentano le Osservazioni- QUESTO NON E' VERO !
Trattasi infatti di ottemperanza ad una precisa disposizione di legge, in quanto l'art.1 comma 3 dell'Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n.3543/06 recita testualmente che è fatta "salva l'applicazione dell'art. 11 del decreto del Presidente della Repubblica n. 327 del 2001",che a sua volta riporta che "restano in vigore le disposizioni vigenti che regolano le modalità di partecipazione del proprietario dell'area e di altri interessati nelle fasi di adozione e di approvazione degli strumenti urbanistici", fra le quali disposizioni vigenti sulla partecipazione deve essere compreso il 'Regolamento per l'attivazione del processo di partecipazione dei cittadini alle scelte di trasformazione urbana' allegato alla Delibera del Consiglio Comunale n.57 del 2 marzo 2006.
CARENZE ED ILLEGITTIMITA' DEL PROGETTO:
·          L’intero  progetto della tratta B1, sia per quanto riguarda l’originario tratto  Bologna-Conca d’Oro e sua immediata variante già in sede di  progettazione esecutiva (con illegittima applicazione dell’art. 11 DM  145/2000), che per quello successivamente aggiunto di Conca d’Oro-Jonio  (affidamento alla stessa A.T.I, con illegittima applicazione dell’art.  53 comma 2 del D. Lgs. 162/2006 e ss.mm.ii., di cui non è prevista  possibilità di deroga in OPCM n. 3543 del 26.9.2006), risulta affetto da  rilevanti irregolarità ed illegittimità, dettagliatamente segnalate  dell’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici, che ha indirizzato  con deliberazione n. 31/2011 al comune di Roma e a Roma-Metropolitane  una precisa richiesta di informazioni e giustificazioni nel merito, a  tutt’oggi non riscontrata;ESISTENZA DI PROCEDIMENTO DI VERIFICA DELL'AUTORITA' VIGILANZA OPERE PUBBLICHE
·          Sul  progetto di prolungamento della Metro B1 Jonio-Bufalotta ha aperto con  nota 4 ottobre 2011 prot. 0000 una procedura di verifica la stessa  Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici, a seguito di due esposti a  quell’ufficio indirizzati in data 19 aprile 2011 da parte di Rete  Romana di Mutuo Soccorso-Comitato di quartiere Salviamo Talenti-  Comitato di quartiere Serpentara, ed in data 30 maggio 2011 da parte del  Comitato di quartiere Valmelaina, procedimento di cui appare necessario  attendere l'esito.  MANCANZA DI FINANZIAMENTI 
Il  progetto integrato non chiarisce quali e come saranno reperiti i  finanziamenti richiesti e necessari per la realizzazione del progetto.  L’ordinanza n. 387 del 15 luglio 2011 del Sindaco di Roma Capitale –  Commissario delegato ai sensi dell’ordinanza del Presidente del  Consiglio dei Ministri n. 3543 del 26 settembre 2006 stabilisce ed  approva l’importo complessivo di € 650.943.000,00. Approva altresì il  piano finanziario pluriennale di spesa che prevede la copertura  dell’importo complessivo con € 1.943.000,00 di fondi pubblici e €  649.000.000,00 di fondi privati.
Al punto 11 ordina che “la  quota di finanziamento, pari ad € 649.000.000,00, necessaria per la  realizzazione dell’opera, è reperita ai sensi dell’art. 53, comma 6 del  decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, con beni suscettibili di  valutazione economica, da individuare con successiva ordinanza”.
L’assessore  Aurigemma ha affermato che i finanziamenti richiesti deriveranno dalla  valorizzazione di aree di riserva urbanizzate a prescindere dalla metro  B1 e collocate in altre aree della città, e solo in parte nel IV  Municipio.Da tutto questo si deduce che l’opera non ha copertura finanziaria. E quindi è poco chiaro come si possa procedere nell’iter di approvazione e di realizzazione. 
PRIORITA' DA DARE AL COMPLETAMENTO TRATTO BOLOGNA-JONIO
·  Incomprensibile appare l'impegno del comune di Roma per proseguire  l'opera oltre Jonio, quando non ci sono a tutt'oggi adeguate risorse  neanche per garantire un corretto esercizio per la tratta Bologna-Jonio,  per quella drammatica carenza di risorse finanziarie a seguiro della  quale - DEVONO APERLO I CITTADINI-  non è stato a tutt’oggi possibile  procedere all’ordine di acquisto dei nuovi 15 treni previsti per la  linea B1, tanto che per l’esercizio delle due diramazioni B e B1 sarà  necessario utilizzare per un primo periodo di esercizio, di durata a  tutt’oggi imprecisabile, i 18 treni attualmente in servizio sulla sola  linea B, carenza destinata ad aggravarsi fortemente con il 2012, quando  andranno in scadenza i prestiti previsti per la realizzazione delle  linee Metro B e C.CARENZE ED INADEGUATA DOCUMENTAZIONE TRASPORTISTICA
 ·          L'analisi  costi-benefici proposta dal progetto evidenzia per il programma di  esercizio della linea una portata massima di soli 9.330 passeggeri/ora,  tanto che, per documentare un qualche qualche beneficio, i progettisti  hanno dovuto creare ad arte le “fonti di utenza”, come il parcheggio in  corrispondenza della stazione Mosca, l’attestamento del TPL proveniente  da fuori Roma, e l’attrazione di utenza dal G.R.A.;  
·          dalla  documentazione fornita dal Comune risulta inoltre che la metro B1, una  volta realizzata per intero all’elevatissimo costo sopra evidenziato,  porterebbe un beneficio alla città in termini di spostamento modale  verso il trasporto pubblico molto ridotto, ossia di solo 1,5%, dato che  dallo stesso comune di Roma viene ritenuto molto modesto questo dato,  composto in particolare da uno 0,6 per la tratta Bologna-Jonio e da uno  0,9 per la tratta Jonio-Bufalotta, dati che sembrano suggerire una  insoddisfacente accuratezza dello studio portato all’esame, in quanto  normalmente l'incidenza risulta maggiore nelle tratte più centrali  rispetto a quelle più periferiche, e qui succede invece il contrario.COSTI DI REALIZZAZIONE DEL TUTTO ESAGERATI:
· Neanche il documento presentato in sede di assemblea del 20 ottobre 2011 da parte dei tecnici dell’Assessorato riesce a giustificare l’esagerato costo di circa 153 milioni di Euro/Km della linea, in quanto, nel mediare i costi delle metropolitane citate, evita di sommare anche i costi delle linee M4 ed M5 di Milano, realizzate queste con un “vero project financing”, omissione che risulta evidente perché, con 150 metri di banchine, la B1 non può avere un costo pari a quello medio di linee dotate di manufatti di stazione molto più piccoli.
COSTI DI ESERCIZIO DEL TUTTO ESAGERATI
· Dato che si vorrebbe costruire una costosissima METRO PESANTE, dove per gli stessi dati in termini di utenzaforniti da parte del comune sarebbe ampiamente sufficiente una METRO LEGGERA, la costruzione e messa in esercizio della linea -con il progetto all’esame- comporterebbe per il comune di Roma, che deve già oggi far fronte già a debiti di 70 milioni di Euro l’anno per spese pregresse, ad ulteriori 87,2 milioni di Euro annui “aggiuntivi” che, dovrebbero essere necessari secondo gli elaborati progettuali presentati per gestire la nuova linea Metro B1, oneri che appaiono a giudizio degli scriventi insostenibile sia sul breve che a maggior ragione sul medio e lungo periodo, e che DOVREBBERO ESSERE RICAVATI DA ULTERIORI TAGLI E RISPARMI SU UN BILANCIO CON IL QUALE GIA' OGGI IL COMUNE DI ROMA NON RIESCE A FAR FRONTE A DELICATE ESIGENZE DEI CITTADINI IN TERMINI DI SERVIZI; PER NON PARLARE DEI TAGLI E DEGLI AUMENTI DI COSTO DEI SERVIZI STESSI.........
ASSOLUTA MANCANZA DI DOCUMENTAZIONE SULLE RICADUTE URBANISTICHE:
·        E'  risultata a tutt'oggi praticamente inesistente nel processo informativo  in corso l’informazione in merito agli aspetti economico-finanziari e  quelli urbanistici, che non possono essere demandati ad un successivo  momento decisionale, in quanto influiscono decisamente sia sulle scelte  delle modalità e delle scelte tecniche trasportistiche, sia sul  tracciato e le aree interessate, sia sulla fattibilità del progetto nel  suo insieme, sia sull’analisi costi-benefici che viene riportata nel  progetto.  Nella documentazizone consegnata      non  è chiarito quante e quali siano le cubature necessarie per raggiungere i  finanziamenti richiesti (tenendo conto che tali finanziamenti saranno  recuperati presumibilmente attraverso gli introiti dei differenti oneri  concessori e contributi di miglioria delle urbanizzazioni e delle  edificazioni), né in quali aree della città vadano a collocarsi, che non  è stato chiarito il valore delle aree che saranno coinvolte, quale sia  la  percentuale di prelievo sulla rendita che il Comune  riuscirà a realizzare (e in che modi) per raggiungere i finanziamenti  previsti, e se sarà ritenuto sufficiente dal punto di vista  dell’interesse pubblico, e che tipo di oneri concessori e contributi di  miglioria possano costituire gli introiti per i finanziamenti previsti.
NECESSITA' DI APPOSTA VARIANTE AL PRG NEI TEMPI E FORME DI LEGGE  
     Non appare inoltre ammissibile ai sensi di legge  la definizione da parte del comune di Roma del progetto all’esame come  variante urbanistica adottata con strumento commissariale con  riferimento alla ordinanza PCM 3543/2006 riguardante l'argomento  dell'emergenza traffico e la facoltà commissariale di derogare alle  regole vigenti tra cui in particolare la legge urbanistica del 1942 così  come aggiornata e tuttora vigente).
Il tracciato dell'opera proposta in variante NON è infatti estinato al servizio di popolazione servizi  e  attività già insediate (com’era il tracciato originario previsto dal  PRG), ma è destinato a promuovere nuove urbanizzazioni., obiettivo che NON si configura come volto a fronteggiare emergenze e NON giustifica pertanto interventi commissariali come configurati nella citata OPCM 3543/2006, NON giustificando in particolare  la  deroga  alla ordinaria legislazione urbanistica che prevede tra l’altro formali  procedimenti partecipativi  (pubblicazione-osservazioni-controdeduzioni).
OGNI  ULTERIORE INIZIATIVA IN MERITO AL PROGETTO DOVRA' PERTANTO ATTENDERE IL  COMPLETAMENTO DI REGOLARE ITER DI VARIANTE URBANISTICA, A PENA DI  EVEIDENTE PROCEDIBILITA' IN SEDE DI GIUSTIZIA AMMINITRATIVA ! 
MANCANZA DI SERIE ALTERNATIVE, NON PRESENTATE:
· Visti  i problemi sin qui evidenziati, se il comune di Roma avesse veramente  perseguito lo scopo di migliorare i collegamenti in questa parte del  quadrante nord, e non soltanto quello di mandare avanti un progetto  sostanzialmente controverso, avrebbe dovuto proporre alla cittadinanza  -come nel resto dell'Europa civile avviene in situazioni di  partecipazione- una seria alyernativa, magari una metro leggera. Nel  processo partecipativo NON è stata invece proposta alla cittadinanza  alcuna alternativa al costosissimo ed impattante progetto di metro  pesante che Comune di Roma e società Roma Metropolitane vorrebbero  mandare avanti a tutti i costi, nonostante i gravi problemi per  l’attivazione del tratto di linea Bologna-Conca d’Oro-Jonio, e  nonostante i fortissimi costi di sercizio, soluzione alternativa che  potrebbe consistere nella realizzazione di una linea “tram veloce di  superficie”,  di minor impatto, con potenzialità di servizio più capillare, e soprattutto costi molto minori.
IN CONSIDERAZIONE DI TUTTI QUESTI SERI MOTIVI IL COORDINAMENTO DEI COMITATI DI QUARTIERE DEL MUNICIPIO IV HA CHIESTO:
che  il Comune ritiri subito il Progetto presentato, e che si apra subito  una terza fase di “progettazione partecipata”, nel rispetto di quanto  previsto anche dal Regolamento della Partecipazione approvato dal Comune  di Roma, al fine di procedere ad una più ampia valutazione delle  esigenze di mobilità di questa parte della città, e delle possibili  alternative ad una scelta di metropolitana pesante che, particolarmente  in questo momento di drammatiche ristrettezze finanziarie, appare  costosissima, non supportata dai necessari dati trasportistici, ed a  gravissimo rischio di drammatico peggioramento della qualità della vita e  della viabilità nelle aree interessate, che sono state travolte negli  anni passati da milioni di metri cubi di nuova edilizia residenziale, e  non sarebbero in grado di sopportare l’ulteriore enorme aggravio che  dovrebbe essere previsto per finanziare un’opera così costosa.
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